Ricambi e accessori moto Ducati 750 Mostro
La Ducati 750 Monster evoca immediatamente lo spirito della roadster italiana, un mix di carattere e accessibilità. Introdotta nel 1996, questa moto si è rapidamente affermata come la via di mezzo della gamma Monster, tra la grintosa 900 e la più saggia 600
Accessori e parti per Ducati 750 Mostro
Trovate tutto ciò che vi serve per il vostro Ducati 750 Mostro in base all'anno.
Dal punto di vista tecnico, la Ducati si basa su un telaio tubolare a traliccio in acciaio, garanzia di rigidità e stabilità. Una forcella teleidraulica rovesciata da 43 mm (introdotta nel 1999) e un monoammortizzatore posteriore assicurano una gestione precisa, con 120 mm di escursione all'anteriore e 110 mm al posteriore. L'impianto frenante si è evoluto con ogni versione: in origine un disco anteriore da 320 mm, poi due dischi dal 1998 in poi, entrambi gestiti da pinze a 4 pistoncini, mentre al posteriore c'è un disco da 245 mm con pinza a 2 pistoncini. Le ruote da 17 pollici, con pneumatici 120/60 all'anteriore e 160/60 al posteriore, offrono una buona maneggevolezza e una tenuta di strada rassicurante. Il motore bicilindrico a L di 90° a 4 tempi, raffreddato ad aria, sviluppa 64 CV a 8.750 giri/min e 6,30 mkg di coppia a 6.500 giri/min. Fino al 2002, il motore era alimentato da due carburatori da 38 mm, seguiti dall'iniezione elettronica Magneti Marelli da 45 mm nell'ultimo anno. Il cambio a 5 marce e la trasmissione a catena garantiscono la facilità d'uso. Il serbatoio da 16,5 litri consente di percorrere 258 km, con un consumo medio di 6,4 litri/100 km. L'altezza della sella di 770 mm lo rende accessibile a un'ampia gamma di motociclisti. A seconda della versione, il Monster 750 offre caratteristiche pratiche come il parabrezza, le borse e la sella biposto. La manutenzione è considerata facile, con costi paragonabili a quelli di una Suzuki SV650. Pronti a scoprire cosa pensano i motociclisti di questo modello su base quotidiana? Passiamo alle opinioni e all'esperienza su strada.
I motociclisti che guidano la Ducati 750 Monster ne apprezzano soprattutto l'affidabilità e la facilità di manutenzione. Molti la considerano una compagna di strada a prova di foratura, ideale per chi vuole una moto facile da gestire. Il piacere di guida è spesso citato, con una sensazione di felicità e un sorriso garantiti durante le uscite. La posizione di guida, piuttosto eretta, può essere migliorata cambiando il manubrio, cosa che alcuni proprietari non esitano a fare per guadagnare in comfort. L'abitacolo, anche se essenziale, ispira fiducia e contribuisce all'aspetto di "macchina semplice e autentica" che molti motociclisti cercano. Il comfort rimane relativo, soprattutto per i piloti più sensibili, e il peso della moto può essere percepito alle basse velocità o durante le manovre. Alcuni piloti hanno modificato la sella per renderla più morbida. Su strada, il Monster 750 si distingue per la sua maneggevolezza rigorosa su asfalto pulito e per la sua vivacità in curva. Eccelle sulle strade di campagna, dove esprime appieno il suo carattere. A velocità sostenute, alcuni potrebbero rimpiangere la mancanza di potenza, ma questo modello non è mai stato progettato per l'autostrada. La frenata è ritenuta perfetta e il motore eroga rapidamente la sua potenza, rendendo la guida piacevole senza la necessità di aumentare i giri. Gli appassionati di una guida fluida saranno deliziati dall'elasticità del bicilindrico ai medi regimi, che consente di cavalcare la coppia in pieno relax. È spesso consigliata come prima moto, a patto che si presti attenzione alla manutenzione regolare. Il modello mantiene bene il suo valore sul mercato dell'usato, a dimostrazione del suo continuo appeal. I punti deboli includono un motore un po' vuoto ai bassi regimi, un ampio raggio di sterzata e specchietti poco efficienti. La mancanza di elettronica moderna o di ausili alla guida potrebbe anche scoraggiare alcuni motociclisti più abituati alle ultime tecnologie. Nonostante questi piccoli difetti, il Monster 750 rimane una moto coinvolgente, facile da mantenere e molto divertente da guidare.
Per chi è interessato ai dettagli, ecco l'elenco completo delle specifiche tecniche.
- Patente richiesta: moto da 34 CV per la vecchia patente A MTT1, non compatibile con la A2 secondo lo standard attuale, in quanto il modello non è omologato in versione da 35 kW.
- Cilindrata: 748 cm³ (alesaggio x corsa: 88 x 61,5 mm)
- Tipo di motore: bicilindrico a L di 90°, 4 tempi, Ø 45 mm a iniezione, raffreddato ad aria, 1 ACT desmodromico, 2 valvole per cilindro
- Potenza e coppia del motore: 64 CV a 8.750 giri/minuto, 6,30 mkg a 6.500 giri/minuto
- Peso (a vuoto e a pieno carico): circa 178 kg a secco e 200 kg a pieno carico
- Altezza del sedile: 770 mm
- Consumo medio di carburante: 6,40 l/100 km
- Autonomia stimata: 258 km
- Capacità del serbatoio: 16,5 litri
- Velocità massima: 195 km/h
- Tipo di trasmissione: cambio a 5 rapporti, secondario a catena
- Frenata: anteriore: 2 dischi Ø 320 mm, pinza a 4 pistoncini; posteriore: 1 disco Ø 245 mm, pinza a 2 pistoncini
- Manutenzione e costi di gestione: Manutenzione ogni 10.000 km; regolazione del gioco valvole e sostituzione delle cinghie ogni 20.000 km; costi di gestione moderati per una Ducati, manutenzione considerata relativamente semplice, soprattutto sui modelli a carburatore.